Andiamo a scoprire con l’aiuto di Michele Bulla – esperto interprete nonché Coach ed Analyst di League of Legends – il titolo che nell’ultimo periodo sta costantemente incrementando la propria popolarità nel panorama del gaming competitivo.

Cosa è Teamfight Tactics?

Teamfight Tactics è una nuova modalità di gioco di League of Legends ispirata alla famosa mod di Dota2 Autochess, di cui ne condivide molte meccaniche e caratteristiche.
TFT combina elementi strategici, come la gestione risorse e la sinergia tra le unità, con meccaniche tipiche dei giochi di carte collezionabili quali draft e la rarità dei pezzi schierabili.
Quindi Autochess: per i meno esperti, di cosa si tratta?
Autochess nasce come modalità fan made di Dota2 per otto giocatori, in cui gli eroi del gioco schierati dai giocatori vengono gestiti da un’IA che si li fa affrontare su un tabellone a scacchiera. Ciò che definisce il flusso dei combattimenti è quindi il posizionamento degli eroi sulla scacchiera, non le capacità meccaniche individuali dei giocatori.
Gli eroi disponibili per ogni partita sono scelti da una riserva condivisa, ogni turno i giocatori ne pescano cinque casualmente e possono acquistarli spendendo l’oro che ottengono nel corso della partita per formare la propria squadra da combattimento. Gli eroi più potenti – che costano più oro – possono essere trovati solamente nelle fasi avanzate della partita.
In che modo questo gioco è legato a League of Legends?
Teamfight Tactics utilzza come “pedine” i personaggi più amati di League of Legends, mantenendone l’estetica, la storia e le caratteristiche, e – come nel moba – potremo assegnare loro degli oggetti per renderli più potenti. Ogni personaggio posside infatti un Origine (ovvero la sua radice di appartenenza) e una Classe (stile RPG) e combinando più personaggi con la stessa Origine o Classe si ottengono effetti molto potenti.
Quali sono le dinamiche di gioco o le caratteristiche che lo stanno rendendo così popolare?
TFT è una modalità facile da imparare, divertente, ha una resa grafica bella pulita e ha una narrativa che i giocatori amano. La modalità inoltre offre un feeling molto competitivo, pur non essendo frenetico come altri titoli esports, e rispetto ai card game come Magic Arena o Hearthstone comporta una sensazione di frustrazione molto minore di fronte a coincidenze sfortunate.
Secondo te, avrà uno sviluppo competitivo importante?
Questo è un punto controverso di TFT.
Chi ci gioca lo adora e stanno venendo organizzati diversi tornei in tutto il mondo.
Inoltre gli streamer lo portano volentieri sul loro canale. Il grande successo presso il pubblico di streamer nasce principalmente dal fatto che la modalità non assorbe tante attenzioni quanto una partita su altri titoli, quindi permette a chi gioca di interagire in tempo reale con il pubblico.

Tuttavia il lato esportivo “di spettacolo” potrebbe risultare difficile da fruire: a differenza di un LoL o un card game, dove l’azione è concentrata in un unico punto, in un torneo di TFT ci sarebbe la necessità di fare vedere e commentare l’azione contemporanea di otto giocatori, con un lasso di tempo estremamente ridotto.

Per chi volesse saperne di più, sia per quanto riguarda TFT che il più conosciuto League of Legends, è possibile contattare direttamente Michele tramite il sito www.coachmelkart.it oppure tramite la mail melkart@hotmail.it